Legislazione sul fiume Sesia
Come per ogni viaggio, la prima cosa da fare quando si arriva in un paese straniero è informarsi sulla legislazione in vigore, sulle zone e sui metodi di pesca consentiti e sulla licenza, se esiste.
Per l'intera Val Sesia esistono due permessi, il "kill" e il "no kill". Una dà il diritto di prelevare i pesci se lo si desidera e di pescare con ami a tre punte, l'altra è riservata ai pescatori sportivi che praticano il "catch and release" e utilizzano ami singoli.
È naturale che ci siamo rivolti a quest'ultima, prendendola direttamente online sull'App Hooking che ci è costata 20 euro al giorno. Abbiamo la possibilità di accedere al fiume principale e ai diversi affluenti, alcuni dei quali sono riservati alla pesca a mosca, altri alla tenkara e altri ancora in cui sono consentite tutte le tecniche.
Nel fiume principale ci sono anche aree di riserva e aree specifiche per determinate tecniche. È essenziale informarsi su queste aree prima di iniziare a pescare.
Eccoci quindi pronti a pescare per un'intera settimana, principalmente la sera e la mattina sul fiume principale, e qualche sessione sugli affluenti durante il giorno.

Primo scatto serale e primo pesce
Arrivati nel pomeriggio, ci siamo recati prima al nostro alloggio per lasciare l'attrezzatura e per prepararci alla sessione serale con la speranza di vedere rapidamente le squame marmorizzate di un pesce! Una volta preparata l'attrezzatura e scelto il percorso, siamo partiti per il Sesia con il nostro amico italiano Fabio, che si è unito a noi per l'occasione. Decidiamo di fare due gruppi da due per non intralciarci a vicenda. Ghjuvà e Fabio risalgono il fiume e Stella ed io scendiamo.
Dopo ben due ore senza alcuna toccata, il sole comincia ad affievolirsi all'orizzonte e tutti sappiamo che questo è il momento giusto per le marmorate di uscire a caccia.
Una telefonata disturba la mia concentrazione, guardo e vedo che è Ghjuvà che mi chiama, senza dubbio, devono averne fatta una! Alzo la cornetta e un grido mi costringe ad allontanare il telefono dall'orecchio. Ghjuvà annuncia con immensa gioia di aver finalmente catturato la sua prima trota marmorata.
In seguito mi spiegò che aveva insistito su una buca molto piccola e profonda, nella quale aveva passato l'esca molte volte prima di prendere un colpo enorme! Fabio è poi accorso per mettere al sicuro la cattura con una rete da sbarco. Con poca luce e il fatto che il pesce era caduto nella buca sottostante, Ghjuvà non riuscì a capire subito se si trattava di una marmorata o di una fario. Ha chiesto più volte "dimmi che è marmorizzato! Dimmi che è marmorizzato!" prima di esplodere di gioia alla vista del magnifico vestito di questo pesce tanto atteso.
Un primo scatto della serata che non poteva iniziare meglio con già un bel pesce e una prima trota marmorata per Ghjuvà!

Secondo giorno, stessa ora, stesso posto, stesso pescatore!
La mattinata di pesca del giorno successivo, nonostante le speranze, non ha dato alcun risultato. La sera abbiamo deciso di ripetere la corsa del giorno precedente, sperando di catturare un altro pesce. Noi tre continuammo a pescare insieme, dato che Fabio era tornato al lavoro.
Arrivando sulla buca in cui aveva fatto la sua prima marmorata il giorno prima, Ghjuvà mi mostra e mi spiega nuovamente l'azione di pesca. Gli dico ridendo "vai pure, ti lascio pescare a patto che tu lo faccia di nuovo" senza crederci davvero... E decido di andare a pescare un po' più in alto. Non ho avuto nemmeno il tempo di lanciare quando l'ho sentito gridare per annunciare che aveva un pesce. Mi sono affrettato a raggiungerlo e a catturare questo magnifico pesce dai colori incredibili!

Questa seconda trota marmorata era il secondo pesce del viaggio, per lo stesso pescatore, esattamente nello stesso posto, con lo stesso scheletro del giorno prima e quasi alla stessa ora. Un altro momento e un altro aneddoto che rimarranno impressi per tutta la vita.
Tre sono una folla
Eccoci all'alba del terzo giorno di pesca, decidiamo di fare un percorso più a monte del fiume, in cui ci sono pozze più grandi e profonde! Arriviamo come sempre all'alba per avere le migliori possibilità! Dopo pochi lanci, quando sembrava che avesse visto un inseguimento nell'oscurità, Ghjuvà lanciò il suo scheletro in un'ampia corrente che conduceva a una fossa. A metà strada, subisce un forte colpo e la superficie esplode all'istante! La canna si piega e questa volta si tratta di un bel pesce!
Dopo una dura lotta nella corrente, riesce finalmente a sbarcare il pesce nella rete che sollevo con grande difficoltà. I colori sono superbi, le proporzioni pure, e che dire di questa testa carnivora così caratteristica! Un pesce sicuramente ibrido fario/marmorata, ma un pesce incredibile per questo terzo giorno di pesca in Italia.

Come le due precedenti, questa trota sarà sottoposta a una brevissima sessione fotografica prima di tornare tranquillamente nel suo ambiente, per continuare a crescere. Tre giorni di follia per Ghjuvà, una gioia che condividiamo con lui, sperando di toccare anche un pesce!