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La generazione beat
Negli Stati Uniti degli anni Sessanta, San Francisco era il centro della protesta hippie e della "beat generation". Questa espressione fu coniata da Jack Kerouac, autore di Sur la route. La beat generation fu un movimento letterario di protesta i cui primi aderenti si rifiutarono di vivere nella norma. Si misero in viaggio per scoprire i grandi spazi aperti dell'America e ritrovare se stessi nella natura. Beat o hobo si riferivano ai vagabondi della fine del XIX secolo che utilizzavano i treni merci per spostarsi, ma beat significava anche beatitudine e questa generazione, di cui faceva parte anche Brautigan, veniva chiamata "celestial tramps".
Richard Brautigan (1935-1984) è senza dubbio uno scrittore un po' "pazzo", campione della generazione hippy. Il titolo originale è Trout fishing in america, pubblicato per la prima volta nel 1967 negli Stati Uniti, è stato tradotto in francese da Marc Chénétier nel 1978. Pesca alla trota in America ha venduto più di 2 milioni di copie: "Alcuni dei suoi lettori gli mandavano delle trote. Erano come un totem", si legge nella quarta di copertina.
Pesca alla trota... o quasi
Certo, il libro parla di pesca alla trota, ma non sempre, o diciamo che a volte la pesca alla trota è... un essere vivente, come nel capitolo "l'ultima volta che ho visto una trota pescare" o "la pesca alla trota nella strada dell'eternità"...
Ammettiamolo, le storie dell'autore sono davvero fuori dagli schemi e a volte non si capisce bene dove voglia arrivare. Si tratta di una rottura tra una letteratura piuttosto antica e quella della beat generation, al di fuori delle norme letterarie, a volte anche troppo. Ma il pubblico americano e francese non rimase indifferente. Tuttavia, questo poeta conosce bene le opere scritte sulla pesca del salmone in America. Infatti, nel capitolo intitolato "Morte di una trota per mezzo del Porto", racconta di come uccide una trota facendole ingerire del Porto. Inoltre, elenca una lunga serie di libri americani sulla pesca, tra cui opere di Zane Gray, Charles Bradford e Roderick L. Haig-Brown...
Miscela di sogni e di storie più o meno reali, Trout Fishing in America è un libro che è anche un ritorno alla natura auspicato dal movimento hippy degli anni Settanta. Lo stesso Brautigan viveva a Pine Creek, nel Montana, per essere più vicino ai suoi fiumi e alla natura in generale.
A volte i testi sono un po' incomprensibili, come dimostra questo passaggio del capitolo intitolato "La trota gobba": "Il torrente era come 12845 cabine telefoniche [...] A volte, quando andavo a pescare lì, avevo la sensazione di essere un riparatore di telefoni, senza sembrarlo. [...] Le trote in quelle cabine telefoniche erano molto coraggiose. C'erano tante piccole trote tagliagole, lunghe tra i quindici e i venti centimetri, porzioni individuali per le comunicazioni locali"
Tra sogno e realtà
Un altro passaggio "magico" è dedicato alla vendita di un torrente. In uno dei suoi tanti racconti, ricorda la vendita di un ruscello da trota in un negozio, un ruscello venduto a misura, venduto ovviamente con le trote, con le cascate e i prati venduti separatamente. Sì, Brautigan è un autore completamente "pazzo", e questo fa parte del suo fascino. Sempre in bilico tra realtà e fantasia. Il cocktail esplosivo di Brautigan in questo libro è una miscela raffinata di realtà e fantasia, con un tocco di umorismo, ironia e qualche osservazione fuori dalle righe. Lo stravagante autore è combattuto tra ricordi d'infanzia e allucinazioni in cui la pesca alla trota viene rappresentata in modi diversi.
Come tutti i poeti della generazione beatnik, Brautigan rifiutava la cultura americana puritana, preferendo usare i suoi libri per costruire una controcultura volta a minare le fondamenta dell'America conservatrice. Quindi, in questi tempi di crisi, credo sia fondamentale scoprire questa nuova filosofia di pesca. Non dimenticate di mettere in valigia Trout Fishing in America per le poche settimane di vacanza che vi restano.
