Vincent Petit pesca fin dall'infanzia. Ha iniziato a pescare minnows, loaches e altri pesci bianchi sul Plateau des Milles Vaches. A quei tempi, tra stagni e fiumi, non c'era una specializzazione e lui e alcuni amici pescavano qualsiasi pesce su cui potessero mettere le mani. Ogni ora del giorno e ogni spot aveva le sue tecniche. Vincent a volte inseguiva le trote con la mosca, altre volte con una canna lunga armata di cavalletta o addirittura illegalmente a mano.Â
All'inizio degli anni '80, il capeurostm era di gran moda con il no kill e la caccia alle carpe da record. Questa folle caccia ai mostri d'acqua dolce portò Vincent nei luoghi più remoti d'Europa. Poi, stanco dell'eurostmismo della pesca notturna, si dedicò allo stalking, uno dei pionieri di questa tecnica di pesca.Â
Vincent non si è mai accontentato di un solo sport. Gli piace pescare il luccioperca in verticale, ma anche il luccio con esche di grandi dimensioni, la trota con esche artificiali nei piccoli fiumi del Cantal o anche la pesca di superficie nelle pescherie italiane"
La competizione è stata spesso una forza trainante per lui. Le carpe, le esche artificiali e l'Eurostmarea sono gli esempi più eclatanti"
Oggi, quando Vincent si guarda indietro, vede il suo percorso di pescatore con piacere e senza rimpianti, ma anche con avidità per il futuro. Ci sono ancora tanti pesci da scoprire, tecniche da provare e incontri da fare"
Vincent ora ama impegnarsi nella pesca comunitaria. Ed è naturale che, da diversi anni, sia il presidente dell'Associazione di pesca 'Aappma La truite du Gapeau nel Var. Lì ha trovato squadre solide e motivate, ma anche la capacità di agire per l'ambiente acquatico. Nel corso degli anni, l'ambiente è diventato una priorità per lui.Â
Vincent spera di portare la sua passione e la sua energia nel mondo della pesca sportiva per molti anni a venire.